Realismo nella preghiera.

 

Certe volte da sola lei si mette a pregare, anche se a dire la verità lo fa soprattutto per abitudine, e forse anche per tenersi compagnia, utilizzando quei pochi e misurati gesti che questa attività le comporta come se fossero quasi delle medicine; e poi scegliendo con accuratezza sempre gli stessi atteggiamenti, quelli probabilmente che reputa fondamentali, oppure anche gli altri, per un motivo o per l’altro, a cui si sente maggiormente legata. In alcune situazioni difatti le pare addirittura che la solitudine che prova sia troppo forte per lei, ed in certe giornate che si faccia addirittura insostenibile, odiosa, come se la sua esistenza non avesse mai neppure in un caso meritato davvero qualcosa del genere.

Ed è allora che si siede sulla sua seggiola preferita, accanto alla finestra, e guarda senza neanche troppa curiosità le persone che camminano svelte o svogliate lungo la strada, cominciando a bassa voce ad inventare delle frasi che probabilmente in mezzo alla gente soltanto lei reputerebbe religiose: parole che tengono conto indubbiamente del rispetto per gli altri, ed aspirano senz’altro al bene di tutti, che sono solidali con le sofferenze del mondo, e con estrema semplicità anelano addirittura ad un futuro migliore, indicando una buona prospettiva almeno a quelle persone che proprio in quel momento stanno passando davanti alla sua finestra. Normalmente non chiede niente per sé, anche se in questa maniera si sente meno sola, alleviata del suo piccolo dolore; però in questo modo sa di essere estremamente generosa, altruista, protesa verso il suo prossimo.

Questo è quello che fa, trattando le persone che vede passare come se fossero dei veri e propri amici, dei sicuri conoscenti, individui con i quali scambiare con naturalezza molti dei propri pensieri. Parla con loro certe volte, senza che gli altri possano minimamente immaginare la sua attività, ed in questo modo lei, che in fondo non si sente propriamente parte attiva della realtà che intravede, dimostra a se stessa che il suo desiderio più profondo è semplicemente quello di essere proprio una come gli altri, una che riesce a vivere esattamente come tutti. Forse dentro di sé prega anche per questo, anche se spesso avverte profondamente la distanza che c’è tra la sua finestra e la strada.

Qualcuno poi suona alla porta, lei apre con timidezza, e trova un suo vicino di casa, uno con il quale certe volte si ferma a parlare lungo le scale, che qualche volta le pone delle domande generiche, e che adesso le chiede se per caso stia bene, se per lei sia tutto a posto. Certo, gli risponde con naturalezza: stavo adesso recitando le mie preghiere, quindi è chiaro che sto benissimo, che sono in pace con tutti. Ecco, fa lui accomodandosi nell’ingresso mentre la donna chiude la porta, è proprio di questo che volevo parlare: io non me ne intendo molto di queste cose, e così mi chiedevo se potevo magari unirmi a codeste preghiere, dire anche io qualche cosa, magari seguendo poco per volta le medesime parole. Lei lo guarda, le pare una terribile scocciatura quella che le sta capitando, eppure a questo punto pensa che non può neppure tirarsi indietro, anzi deve assolutamente mostrare quanto questa idea assurda le appaia persino congeniale.

Va bene, dice subito, preghiamo insieme, dedichiamo le nostre parole a qualcosa che valga davvero il nostro tempo, e dedichiamo al soprannaturale i nostri sforzi. Così si siedono, lei tira fuori un vecchio libretto stampato e subito glielo porge. Ma poi inizia a dire che le parole là sopra sono semplicemente da interpretare, e così gli parla di quel ragazzo con il maglione giallo che sta passando sul marciapiede. Vorrei tanto per lui una giornata magnifica, dice sorridendo, piena di cose positive, e che i suoi desideri diventino realtà. L’uomo non comprende, però la segue, osserva anche lui fuori dalla finestra. Ma poi si alza, dice che ha ben compreso il senso della sua attività, e che adesso può anche andarsene, fare persino da solo le medesime cose. La donna non lo trattiene, forse marginalmente reputa addirittura di averlo deluso, ma in fondo neanche questo le sembra un fatto troppo importante.

Bruno Magnolfi

Realismo nella preghiera.ultima modifica: 2015-04-27T21:07:44+02:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo