Il ragazzo e la strada. 2.

Non ci sono le tende alle finestre nella sua aula scolastica, eppure il ragazzo se cerca di guardare fuori da quei vetri non riesce a vedere niente, niente che possa essergli utile per scrivere sul foglio di carta a righe almeno qualche frase. Si sente quasi di maledire quel tema attorno al quale l’insegnante li ha obbligati ad esprimersi, ma da una persona come sembra quel loro professore, pensa con molta convinzione, c’ è ben poco da aspettarsi. Fuori, vorrebbe dirgli, oltre quel pezzetto di giardino con degli alberi brutti e spelacchiati, ci sono solo le case popolari al bordo della strada di fronte, e in più soltanto qualche vecchia che a quest’ora tende i panni per farli asciugare a questo sole pallido d’inverno, e poi nient’altro, niente di adeguato per un compito, niente di serio su cui scrivere qualcosa. L’ unica possibilità, in qualche maniera, rimane quella di inventarsi qualcosa che non c’è, pensa adesso rincorrendo con un dito la linea del suo banco, un panorama che forse non c’è neppure mai stato da queste parti, e magari anche qualche personaggio preso chissà dove, intorno al quale tentare semplicemente di fantasticare.

L’insegnante di italiano però intanto incalza tutti: descrivete, dice, descrivete, dovete osservare il più possibile questa realtà che avete attorno, fino a quando non riuscirete a coglierne il senso, le motivazioni più profonde. Ma il ragazzo, anche se insiste, continua a non vedere niente, se non forse due operai che stanno allestendo una giostra per bambini piccoli. Non ci sono veramente, lo sa bene, però una giostra in questo spiazzo periferico, se continua a rifletterci, non ci starebbe neanche male. Quelli lavorano per montare gli ingranaggi, e c’è un motore grosso che fa girare una puleggia su cui si avvita il piano circolare; lui immagina tutti i bambinetti che rideranno tra due o tre giorni su quei cavallini e dentro le automobiline colorate. Forse gli piacerebbe anche a lui farsi più piccolo, una volta allestiti i giochi, ed andare insieme agli altri sopra quella giostra, lasciandosi magari accompagnare dalla mamma sorridente.

Potrebbe forse scrivere anche questo: insieme agli operai c’è adesso anche un ragazzo, avrà più o meno la mia stessa età, ma lui forse non frequenta più la scuola, lavora da tempo al luna park, forse fuma di nascosto qualche sigaretta, ed è già molto più grande di tutti gli altri nati insieme a lui. Lavora, sa cosa vuol dire mettere le mani dentro agli ingranaggi, farli funzionare come degli orologi, far andare bene tutte le cose, e riuscire proprio a far viaggiare quelle automobiline colorate, per poi guardare ancora quei bambini piccoli che ridono e si divertono per qualcosa che forse neanche riescono del tutto a immaginare.

E’ un ragazzo già adulto quello là, lui lo invidia per quel suo modo d’essere deciso, per quei comportamenti già da grande, eppure vorrebbe andargli accanto, toccargli un braccio, dirgli che si sente più fortunato di lui perché ancora può osservarlo dalla finestra della scuola, e magari immaginare i suoi pensieri, sapere che se per quel ragazzo ci saranno sempre e comunque soltanto ingranaggi da ingrassare o poco più, per lui sarà diverso, anche se adesso non sa come sarà davvero. C’è un tizio con i baffi lì accanto che lo guarda, che gli dice a quel ragazzo cosa fare, e magari alza la voce con le mani sopra ai fianchi, e gli spiega a gesti come deve comportarsi. No, vorrebbe dirgli lui a quel ragazzo, per me non sarà in questa maniera, ne sono già sicuro. Però so vedere i tuoi pensieri se ti guardo attentamente, so immaginare persino i tuoi sentimenti sotto a quelle tue mani tutte unte, e magari cercherò di spiegarlo anche a questo professore mezzo tonto, e forse se mi impegno riuscirò anche a fargli capire che ti ho visto veramente, che eri qui poco fa, davanti a questa scuola, davanti a me, e stavi facendo qualcosa per davvero, qualcosa forse di importante, anche se non riuscivi ad essere davvero felice mentre lo facevi.

Bruno Magnolfi

Il ragazzo e la strada. 2.ultima modifica: 2014-01-22T20:42:58+01:00da magnonove
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