Assemblea

I primi dissensi sugli argomenti di fondo si manifestarono quando qualcuno disse tra i denti che così non si sarebbe andati lontano. Le ultime riunioni erano scivolate via in modo tranquillo ma probabilmente era stata soltanto calma apparente. La sostanza cambiò durante l’ultima assemblea generale. “In questa associazione trovo che ormai l’interesse individuale abbia soppiantato quello pubblico”, disse uno appena avuta la parola; “perciò dichiaro che da questo momento tramonta la mia esperienza con voi”. Ecco, fu come aver rotto la diga, tutti da quel momento si dichiararono solidali con quella presa di coscienza iniziale, e i più lo fecero in maniera verbalmente violenta, autoritaria, quasi come se fino ad allora non si fossero accorti di niente, o non volessero rimanere tra quelli più silenziosi che pensavano a come salvare il salvabile. Alcuni dissero che se l’erano immaginati fin dall’inizio che tutto prima o poi sarebbe andato per quel verso, però ci furono altri che fecero notare quanto interesse individuale ci fosse nelle parole di chi si indignava per l’interesse individuale degli altri, e così tutto quanto divenne un inestricabile continuo distinguere e distinguersi gi uni dagli altri, fino a trovare posizioni leggermente diverse e isolate per ciascuno di coloro che prendeva la parola e spandeva sugli altri la propria dichiarazione. A fine assemblea a terra rimasero una moltitudine incredibile di stampe, di fogli, fogliacci di carta, appunti strappati e tessere usate, mozziconi di sigaro e sigarette di ogni tipo e misura, gomme già masticate, penne, lapis, e altre cianfrusaglie rotte e inservibili. Il personale incaricato di svolgere le pulizie non capì cosa fosse accaduto là dentro, però tutti loro compresero subito che l’impegno richiesto per far ritornare tutto pulito era tanto, e forse persino superiore alle loro piccole forze.

Bruno Magnolfi

Assembleaultima modifica: 2009-10-11T21:43:38+02:00da magnonove
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3 pensieri su “Assemblea

  1. Decisamente una fotografia quanto mai reale, della nosta società:
    E penso ai licei occupati ad oltranza in questi giorni, in molte città d’italia, la protesta studentesca dilaga; “le bombolette sprai si sprecano su i muri delle scuole: riprendiamoci la scuola, c’è scritto, e poi: riprendiamoci le piazze, riprendiamoci l’italia…ma poi nelle loro assemblee, regna il caos, e l’indecisione, e tutto diventa vago e confuso, e mi accorgo che infondo i nostri ragazzi, ci somigliano tanto.

  2. Non credo che vi somigliamo tanto Turi, credo invece che noi ereditiamo un mondo non bello, e non sò capire come sono andate relmente le cose per voi , ma noi speravamo in un mondo più civile e meno ingiusto.
    le nostre assemblee sono l’unico confronto reale che possimo avere, e che importa se avvolte terminano con un nulla di fatto, io credo nel dialogo e nel incontro, e in una delle prossime assemblee sono sicuro che incominceremo a capirci, e impareremo a condividere, pensieri, parole, ideali comuni, e per loro impareremo a lottare .

  3. Quacuno in questi giorni in assemblea ci ha parlato di riconcigliazione, necessaria, il popolo italiano, per tutto questo sessantennio, dal dopo guerra ad oggi, ha continuato ad odiarsi.
    L’odio, è rimasto infondo all’animo, e si è depositato, ma ad ogni rigurgito, riaffiora, più forte di prima, divisi tra rossi e neri, tra destra e sinistra, tra partigiani e collaborazionisti, divisi gli uni contro gli altri.
    Io non sò capire se sia veramente così, sò solo che ora, non ci ascoltiamo più, e che la sfiducia ha preso il sopravvento, e nessuno si fida più dell’altro e questo non divide, annienta.

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