Battaglie perse.

  Mi sento solo mentre cammino lentamente verso casa, una volta terminate tutte le ore di lezione. Dietro di me sento ancora gli strepiti e le urla di tutti i compagni che ci vengono a studiare in questa scuola, e poi le loro risate nei corridoi, le parole forti, i discorsi fatti senza avere praticamente nessun senso, le loro argomentazioni … Continua a leggere

Urlo attenuato.

  Più tardi devo per forza recarmi dal medico. Questo dolore continua ad andare e tornare, poi si calma, si fa risentire, e quando vuole si acuisce fortissimo e mi lascia quasi senza respiro. Mi sono rigirato nel letto mille volte tentando di prendere sonno, ma è stato inutile e stupido. Non posso certo andare in ufficio. Stamani giro per … Continua a leggere

Strada di casa.

  Smettila, adesso fermati, dice lei al bambino che continua a correre intorno al tavolo della cucina e lungo il corridoio dell’appartamento, ridendo e facendo ogni poco degli urletti insensati, forse per tenere lontano qualcosa dalla sua mente. Fuori pioviscola, la giornata appare lunga e anche vuota, e l’andamento malinconico del tempo non sembra però essere così negativo come dicono … Continua a leggere

Ricordo di valore.

  No lo so, dice Anna con voce bassa e modi calmi; non mi sono mai ritrovata in una situazione del genere. Forse avrei dovuto prendere fin da subito una posizione precisa, magari farmi sentire, ma non è nel mio carattere mostrarmi troppo, anche se adesso mi dispiace profondamente per quello che è successo. Chiara la guarda in silenzio, sorseggia … Continua a leggere

Coraggio, forse.

  Non voglio sentirmi soddisfatto, pensa Corrado mentre staziona in ufficio seduto alla sua scrivania, a quel quarto piano del palazzo delle assicurazioni. Nella tasca interna della giacca c’è quella busta, ne sente la presenza continuamente mentre prosegue a lavorare sul suo terminale. Tra poco sarà l’ora di andarsene per gli impiegati come lui, strisciare nella feritoia della macchina lungo … Continua a leggere

Giudizio finale.

  Qualche volta vorrei proprio starmene lontano da tutto, trovare da qualche parte una qualsiasi cuccia dove rintanarmi come un animale, e poi starmene lì, senza avere più niente a che fare con questa insopportabile normalità che costringe ognuno a rivestirsi con dei panni che spesso non sono affatto i propri, ed a parlare agli altri con una voce quasi … Continua a leggere

Realistico.

  L’impressione iniziale è quella di un vago profilo di ragazza dallo sguardo quasi severo, disincantato, di chi sa piuttosto bene cosa fa e cosa si prepara ad affrontare, senza per questo minimamente abbattersi, senza grandi paure, lasciandosi catturare nell’attimo preciso in cui solleva il suo interesse dai libri sui quali ha appena finito di studiare, ed osserva qualcosa avanti … Continua a leggere

Ignorati cambiamenti.

  Tutti hanno sempre parlato male di me, o almeno credo. Ho sentito affermare in certe situazioni persino delle cose decisamente piuttosto pesanti contro i miei comportamenti, ed ho pensato quasi sempre che tutte quelle cose si riferissero soprattutto ai miei difetti, forse anche alla mia timidezza malcelata, a questa maledetta necessità di mettermi sempre da una parte, di starmene … Continua a leggere

Possibile sorte.

  Non ci devono essere ritardi nella consegna, gli fa lui; e l’altro operaio che fino adesso ha cercato di accampare qualche motivo per prendersi un po’ più di tempo, all’improvviso abbassa la testa e poi ricomincia a lavorare su quell’auto già parzialmente smontata. In carrozzeria è tutta una questione di giusto tempo, né troppo né poco: le macchine non … Continua a leggere

Punta di matita.

  Lo ha visto andare via, Cinzia. Stava compilando gli ultimi esercizi di matematica nella camera al piano superiore, ed ha gettato distrattamente uno sguardo dalla finestra verso il giardinetto davanti alla sua casa, proprio nell’attimo in cui il signor Renai con la mano sul cancello si è voltato a salutare. Allora lei dopo qualche minuto è scesa, è andata … Continua a leggere

Risultati lavorativi.

  Non me ne frega poi molto dei comportamenti sul piano interpersonale, diciamolo chiaro; a me in azienda basta che i conti tornino e che a nessuno venga in mente di approfittarsi delle situazioni che qua dentro certe volte sembrano quasi scorrere esattamente ognuna sotto al proprio naso. Il funzionario del piano di sopra mi chiama di rado nel suo … Continua a leggere

Giro di giostra.

  Non saprei davvero spiegare quale sia il motivo. E’ probabile che le cose possano riuscire soltanto in questa maniera, forse non c’è neanche da chiederselo. Sono piccole storie quasi sempre incompiute quelle che girano attorno, ecco quanto si delinea poco per volta. Scampoli di giornate che non trovano mai un vero epilogo. Ci sono persone magari che si pongono … Continua a leggere

Verso casa.

  Anna cammina per strada, è da sola, non ha nessun posto preciso verso dove dirigersi, però prosegue in avanti, un passo dietro l’altro, con la mente sufficientemente leggera. Va tutto bene, è un bel pomeriggio, Andrea stamani con una scusa le è andato vicino, le ha soltanto sorriso, ma questo gesto è stato più che sufficiente per farle apprezzare … Continua a leggere

Non è niente.

  Non è niente, dico io senza cambiare espressione. Solo un senso di leggera amarezza che però in questi casi è quasi normale. Si va, si torna, ci si crede chissà quali grandi personaggi soltanto per aver provato a mettere insieme le cose a cui si è sempre creduto, e poi basta una battuta d’arresto nel programma generale ed ecco … Continua a leggere

Ora di lettere.

  Il ragazzo sta crescendo, non ci sono dubbi. Lo guardo certe volte, senza che lui neanche si accorga di me, e vedo spesso nei suoi gesti e nei suoi atteggiamenti quella persona che senza dubbio mi piacerebbe essere stata esattamente alla sua età. Non è questa ragazza pur carina e sicuramente molto intelligente che viene certe volte a cercarlo … Continua a leggere

Malesseri identici.

  Non mi sono mai posta troppe domande. Generalmente mi rannicchio in un angolo, socchiudo lentamente gli occhi, e poi me ne sto lì a pensare soltanto alle cose che mi fanno piacere. Qualcuno in passato mi ha detto anche che appaio spesso indifferente a tutto, però io credo che la mia sia soltanto una semplice difesa. La vicina di … Continua a leggere

Costruzione del futuro.

  Perche no, non ci sono problemi, aveva detto in un primo tempo la ragazza a Corrado quando lui le aveva chiesto di fare qualche giorno di vacanza assieme durante quella lontana estate. Si conoscevano da poco, lei stava ancora cercando di dare qualche esame universitario, lui invece aveva appena iniziato a lavorare in una filiale assicurativa tramite qualche vecchia … Continua a leggere

Grazia irricevibile.

  Sono stanca di osservare questo lento disfacimento di tutte le cose, questa quotidianità che spesso semplicemente si autoriproduce, sciupando ad ogni passaggio anche qualcosa di sé, senza comunque mai limitarsi nelle proprie bassezze. Osservo qualcuno che passa fuori dalla mia finestra e so per certo che non c’è proprio alcun significato in questa sfacciata normalità in rotta di collisione … Continua a leggere

Tranquillità guadagnata.

  Signor Baronti, aveva poi detto Corrado a bassa voce approfittando di una pausa in quella piacevole conversazione. Ho bisogno di un piccolo prestito. Lui con calma si era alzato dalla poltrona, aveva appoggiato il bicchiere sul piccolo tavolo, giusto per osservare qualcosa in silenzio, senza neppure tornare a guardarlo: indubbiamente stava riflettendo su quanto c’era da decidere, inutile interromperlo … Continua a leggere

Fortuna insperata.

  Il Torrini è tornato all’attacco. Mi ha detto con indifferenza passando accanto alla mia scrivania: tra dieci minuti vieni alle macchinette per il caffè; ed io naturalmente dopo dieci minuti esatti mi sono proiettato in fondo al corridoio, come per prendermi qualcosa da bere, mentre lì vicino c’era già lui. Non posso più aspettare i tuoi comodi, mi ha … Continua a leggere

Analisi logica.

Chiudo accuratamente la porta della stanza prima di entrare dentro al letto, poi mi tolgo le pantofole dai piedi, quindi mi sdraio con lentezza sistemando bene le lenzuola e le coperte, ed infine spengo questa debole luce sopra al comodino. Sono solo, penso adesso, e la giornata in questo momento si sta curvando lentamente a mostrare il suo punto più … Continua a leggere

Dialoghi inutili.

  Come ti vanno le cose in questi giorni giù al lavoro?, chiedo a Corrado senza dare neppure troppa importanza alla mia domanda e nello stesso momento in cui lui si sta sistemando con calma al nostro tavolo già quasi apparecchiato per la cena di stasera. Corrado spiluzzica subito un pezzetto di pane praticamente senza guardarmi, poi si prende ancora … Continua a leggere

Nessuna spiegazione.

  Lui generalmente non pensa niente, sembra quasi non gli interessi neppure pensare, ed all’interno di quel suo modo di essere pare certe volte che un’attività di questo genere praticamente non sia stata prevista. Gira normalmente con le mani in tasca, si guarda attorno con la sua alta statura che già definisce il tipo, e poi assume l’espressione di chi … Continua a leggere

Motivazioni da cercare.

  Difficilmente esco di casa da sola. Come dice Francesco è come se provassi continuamente la necessità di avere qualcuno intorno a me, quasi che il mondo nelle mie meditazioni non fosse del tutto vero senza qualcuno accanto a cui cercare immediatamente di raccontarlo. Eppure questo pomeriggio mentre sto provando ad andarmene in giro lungo le strade del centro senza … Continua a leggere

Segno di carta.

  Fuori dalla mia stanza questi disegni non possono che apparire insulsi, pensa Francesco mentre ne osserva una piccola fila appoggiata in modo casuale sopra la coperta del suo letto. Senza l’intimismo della ricerca che tento ogni volta di inserire in ogni tratto della mia matita, e che forse solo qua dentro ha un senso, tutto sembra perdere velocemente di … Continua a leggere

Destino forse già scritto.

  È molto tempo ormai che non esco dal mio appartamento per arrivare fino a questo bar. D’altra parte non posso certo continuare per sempre a trascorrere delle serate insulse guardando con la mia famiglia qualche monotono programma che trasmettono in televisione. Così ho farfugliato una qualsiasi scusa per tranquillizzare mia moglie e anche mio figlio, e dopo via, come … Continua a leggere

Desideri forti.

  Dal punto di vista didattico del ragazzo non si può dire niente di male: segue attentamente ogni lezione almeno per quanto riguarda la mia materia, e poi certamente si impegna, è sempre molto preciso, e riesce a trasformare ogni nozione acquisita in un materiale suo proprio, che in seguito ad ogni spiegazione si può facilmente ritrovare anche nelle sue … Continua a leggere

Semplice attrazione.

  Certi giorni vorrei perfino non avere mai iniziato a lavorare in questa carrozzeria. I clienti mi conoscono, si fidano di me, restano sempre contenti delle loro automobili riparate e riportate a nuovo. I ragazzi che si occupano delle automobile insieme a me, come pure anche il nostro stesso titolare ormai anziano, tutti quanti dimostrano di volermi bene, e poi … Continua a leggere

Densità di fumo.

  La scena appare nebulosa, dai contorni sostanzialmente indefiniti. Lui sta quasi al centro di una vasta stanza, per ciò che riesce a valutare, ma non è sicuro che gli strani personaggi presenti intorno a sé riescano a vederlo. Si sposta leggermente, come per rendersi conto se qualcuno segua davvero quei suoi movimenti, ma nessuna di quelle figure sfuggenti pronuncia … Continua a leggere

Ladri di tempo.

  Si sente nervosa all’inizio, cammina in fretta pur sapendo di non essere affatto in ritardo, ed improvvisamente però prende per una strada traversa, come dopo aver cambiato l’idea che aveva in principio, forse decidendo di tornarsene indietro, o magari indirizzandosi da tutt’altra parte. Poi rallenta e alla fine si sofferma, si incuriosisce della vetrina di un negozio e più … Continua a leggere

Accettazione passiva.

  Quello grande mettiamolo più al centro, dice Cinzia con le braccia ancora ingombre di roba da sistemare. Quel salone è veramente ampio e spazioso, assolutamente all’altezza della magnifica villa dove lei abita con la sua famiglia, e la scelta di appoggiare semplicemente i semplici cartoncini dei ritratti e degli acquerelli sopra ai mobili bassi lungo le pareti, piuttosto che … Continua a leggere

Niente di nuovo.

  Corrado si ferma un attimo prima di aprire con la chiave il portone del suo condominio, e poi si volta come seguendo un richiamo, forse per osservare quei lampioni di luce bianca vagamente spettrali che si stagliano lungo la via che ha già percorso, ovviamente già accesi e necessari vista l’ora ormai tarda, per un attimo immaginando tutte quelle … Continua a leggere

Impersonale.

  Ho cercato di conservare tutta la lucidità che mi serve. Adesso però non mi è facile decidere le scelte giuste da compiere. Sembra quasi un percorso obbligato quello che a volte mi si para davanti, rispetto al quale adesso devo per forza imporre d’improvviso una deviazione, un brusco cambiamento, qualcosa che voglio affrontare e sostenere con tutta la determinazione … Continua a leggere

Soltanto così.

  Trascorrere il pomeriggio da solo seduto su di una panchina dei giardinetti vicini al liceo non è certo il massimo. Eppure è l’unico luogo dove a Francesco è venuta voglia di trascorrere un’ora per conto proprio, con il suo libro da leggere dentro lo zaino e la fedele matita morbida per qualche piccolo schizzo sull’immancabile taccuino per gli appunti. … Continua a leggere

Disponibilità immediata.

  A lei capita, nel corso ordinario di certe giornate come quella di oggi, che senza averne almeno inizialmente neppure una precisa coscienza, si ritrovi per un attimo a fissare il suo sguardo su di un punto qualunque di nessuna importanza e senza caratteristica alcuna, e ad incuriosirsi talvolta proprio di quel punto, cioè di quel niente assoluto, che magari … Continua a leggere

Differenti stati d’animo.

  Stasera non mi sento di stare con gli altri, anche se ho accettato questa pizza con tutti i ragazzi della carrozzeria. È il giorno del mio compleanno, loro vogliono soltanto festeggiarmi, una scusa come un’altra per ritrovarci lontano dal solito luogo di lavoro, e lo capisco che mi vogliono bene, che fanno il tifo per il loro collega, ma … Continua a leggere

Relazioni sociali.

  Non c’è da preoccuparsi, dice l’amministratore di condominio alla signora Giuliana, la donna che abita al primo piano e alla quale tutti in genere si riferiscono per sapere qualcosa sulle novità di quel palazzetto dove risiedono otto famiglie. Si è formata una macchia di umidità sul muro dalla parte che guarda le scale, e studiando la piantina del casamento … Continua a leggere

Magari diverso.

  Ho voglia di piangere, se solo penso alla confusione che mi passa per la testa. I miei disegni non sono più sufficienti a darmi la spinta per andare oltre alle sciocchezze che mi capitano ogni giorno. Ho provato persino a tratteggiare con del carboncino sopra ad un foglio la mia espressione che immagino molto contrita anche se non mi … Continua a leggere

Nel mezzo.

  Ci sono momenti in cui tutto mi appare ancora perfettamente sotto controllo. Ed altri in cui le cose paiono continuamente sfuggirmi di mano. Il mio sonno, quando cerco di riposare, da un po’ di tempo si è fatto leggero, inconsistente, e quando gli altri mi parlano anche di argomenti di un certo rilievo mi torna difficile prestare loro l’attenzione … Continua a leggere

Pellicola iniziata.

  Dopo averle suonato il campanello e fattasi quindi aprire il portone condominiale, lei affronta piuttosto velocemente i gradini che la separano da quell’appartamento del terzo piano, come non ci fosse proprio alcun tempo da perdere, mentre intanto riflette che senz’altro non si tratterrà a casa della sua amica molto più a lungo del necessario, giusto il tempo di sedersi … Continua a leggere

Adolescenza variabile.

  Quando Anna in fondo era ancora una piccola ragazza proprio come tutte le altre, studentessa non troppo brillante dell’istituto commerciale della sua città, durante gli anni in cui quasi ogni giorno passava un sacco di tempo davanti allo specchio per pettinare i suoi capelli anche se erano già abbastanza belli e curati, qualcuno le aveva già detto in privato … Continua a leggere

Svendita di opinioni.

  Lo guardo, mentre sta rientrando in casa da fuori e compie nel piccolo ingresso i suoi soliti gesti di sempre, quando mancano ormai appena pochi minuti all’ora di cena, mettendo a fuoco i suoi modi con tutta calma, nella stessa esatta maniera con cui si segue con gli occhi, restando sopra la riva, lo scorrere di un piccolo placido … Continua a leggere

Aiuti collaborativi.

  Certi giorni sembra sia difficile persino stare fermi e seduti alla solita scrivania, a compilare i modelli e le schede di sempre, mentre sullo schermo ci scorrono davanti agli occhi colonne di nomi che a malapena riusciamo ancora a distinguere, inseriti nel tempo per ordine alfabetico, per tipo di polizza, per scadenza, per forma di pagamento, per puntualità, per … Continua a leggere

Abitudine alla normalità.

  I propri essenziali banchi individuali non sono lontani tra di loro, e quando certe volte in quell’aula del liceo vanno avanti alcune ore di lezione forse anche più noiose delle altre, ogni tanto Francesco getta un’occhiata, rapida anche se esauriente, verso il suo amico Neri, immobile in terza fila, a tre o quattro metri di distanza dal suo posto … Continua a leggere

Senza delusioni.

  Certe volte sono distratta; non so per quale motivo questo succeda, ma in questi casi è come se fossi da sola dentro un’altra stanza, e quindi le cose che magari inevitabilmente possono accadere proprio davanti alla mia persona non mi arrivassero per niente, o al massimo in un modo molto più attenuato di quanto sarebbe prevedibile. La mia giornata … Continua a leggere

Spie.

  Avrei bisogno di parlarti nel mio ufficio; anche adesso se non hai cose particolarmente importanti da sbrigare, dice al Torrini mentre gli passa distrattamente accanto, appoggiando una mano sul piano della scrivania e osservandolo appena per un attimo negli occhi. La mattinata è una di quelle solite, fotocopia esatta di mille altre, gli impiegati dicono qualcosa tra di loro … Continua a leggere

Felice giornata.

  Anna, le aveva detto Corrado la mattina stessa della cerimonia, parlando a voce bassa e continuando a sorridere a tutti: mi sembra di essere immerso dentro un film girato dentro una casa di produzioni cinematografiche; come se tutto quanto intorno a noi si mostrasse falso, irreale. Sono contento, certo, e poi ci sei tu che mi appari meravigliosa come … Continua a leggere

Giornate difficili.

  Non mi interessa niente di quello che possono pensare dei miei comportamenti questi colleghi di lavoro quando parlano nei corridoi davanti alle macchinette del caffè. So che personalmente devo soltanto seguire un percorso ormai più che tracciato dai fatti, e ormai lo faccio, vado avanti senza guardarmi troppo attorno, senza neppure pensare che forse ci potrebbero essere anche delle … Continua a leggere

Ritratto d’amico.

  Quando sta insieme a sua madre, tutto sommato Francesco si sente tranquillo. Sono usciti insieme di casa per fare qualche acquisto presso un centro commerciale poco lontano – a lui manca una giacca pesante -, ed Anna si sente piuttosto orgogliosa di andarsene in giro con quel suo ragazzone pieno di vita e anche di futuro. Ogni tanto vorrebbe … Continua a leggere

Alleati, se non altro.

  Io resto in classe, come spesso mi accade, seduto dietro al mio banco, anche se sono questi i soli minuti di pausa intermedia delle lezioni in cui possiamo alzarci e girare un po’ per sgranchirci le gambe. Gli altri ragazzi difatti sono quasi tutti nel corridoio per parlare con maggiore scioltezza a voce alta e ridere spesso sguaiatamente, mentre … Continua a leggere