Solo un suono nella testa

Corrado Barresi camminava sul marciapiede lungo la strada. Non gli interessava il traffico delle auto, le nuvole nere che indicavano minaccia di pioggia, la direzione verso cui era diretto. Camminava e basta, disinteressato a tutto il resto. Era vestito come sempre: completo grigio, camicia bianca, cravatta, soprabito leggero, così come normalmente si presentava al suo posto di lavoro. Osservò distrattamente … Continua a leggere

Sguardi differenti

“Mio figlio, chissà dove sarà in questo momento mio figlio…”, pensava farfugliando e lamentandosi tra sé l’anziana donna sdraiata sopra quel tratto d’asfalto, paralizzata dai dolori che provava praticamente da ogni parte, dopo il colpo che le aveva assestato quella macchina scura che lei non aveva neanche visto sopraggiungere. “Devo resistere, devo almeno rivedere mio figlio, senza di lui non … Continua a leggere

Brindisi finale

“Siamo diversi…”, aveva pensato Evelina avviandosi per andare nella stanza attigua, muovendo i pochi passi con esagerata lentezza, in modo da non fargli pensare che era sua volontà terminare in modo brusco quei discorsi. Si mosse, decisa a tenere un comportamento morbido, ma subito pensò che aveva ugualmente voglia di smettere di parlare di intenzioni, di desideri, di futuro: era … Continua a leggere

Una parte di normalità

L’uomo aveva osservato il traffico di persone lungo il marciapiede, rimanendosene affacciato per un po’ alla sua finestra. Non ci trovava niente di anomalo in quella giornata, anche se non sapeva spiegarsi a chi doveva servire quella normalità di cui spesso si parlava. Le auto si fermavano ad un semaforo poco distante, i pedoni attraversavano la strada, tutto pareva come … Continua a leggere

L’attesa

Sul mare, in quella giornata di sole, tutto appariva più bello, anche i pensieri tristi, anche gli elementi spiacevoli degli ultimi tempi. Le avevano fatto una bella festa i colleghi per il suo ultimo giorno di lavoro all’ufficio postale, ormai quasi un anno fa, spesso le tornava a mente, ma ritrovarsi in pensione con tutto quel tempo libero da riempire … Continua a leggere

Frammenti scomposti

“Potresti dirmi che è sciocco, da parte mia, cercare la verità in quello che dici. Ma non è questo. Quello che scalfisce la nostra relazione è il fatto che tu non dica niente, che lasci dei silenzi, dei vuoti tra di noi che non vengono mai riempiti…”, disse lei. Lui si guardò attorno, come prendendo una pausa di riflessione. C’erano … Continua a leggere

Solo come un cane

Mi aveva impressionato vedere quelle scene in televisione e sui giornali. Quei cani torturati, rinchiusi per anni in delle piccole gabbie, sacrificati per motivazioni sciocche o marginali. Mi pareva impossibile che tutti o quasi rimanessero così indifferenti ad uno scempio di quel genere. Certe volte mi sedevo da solo a riflettere attorno a quelle immagini che avevo visto tante volte. … Continua a leggere

Il portafortuna

Non era affatto difficile addormentarsi su una corriera. Era sufficiente avere una giornata di duro lavoro alle spalle, sedersi là sopra e lasciarsi dondolare dagli scossoni che provocava la strada mentre la campagna scorreva, come in un film. Solo che io non avevo una giornata di lavoro alle spalle: ero salito sopra quel mezzo pubblico per andare a trovare un … Continua a leggere

Pomeriggio sospeso

Lei aveva indossato una vestaglia da camera, si era seduta al tavolo, aveva aperto il suo piccolo diario. Doveva spingersi in avanti, lo sapeva: avrebbe dovuto riordinare la casa, farsi una doccia, vestirsi per uscire, ma era rimasto in aria il passaggio quasi impalpabile di lui, forse il suo odore, la sua ombra, quel suo esser stato lì in silenzio … Continua a leggere

Dietro al semaforo

Un uomo attraversa la strada ad un passaggio pedonale. Lo fa come ogni giorno, perché deve attraversare quella strada per recarsi al suo posto di lavoro. Esce da casa, costeggia lungo un marciapiede alcune abitazioni grigie tutte uguali, arriva vicino a un giardinetto di fronte al quale c’è il suo bel passaggio pedonale. In quel giardino ci ha portato i … Continua a leggere

Scuse tardive

Da circa cinque anni avevo smesso completamente di parlare, e siccome non prestavo mai attenzione a niente e a nessuno, alcune persone, compresi i miei familiari, in capo a poco tempo immaginarono che io non fossi neppure capace di ascoltare. Così tutti si lasciavano andare in mia presenza a considerazioni sparse su di me e sulla mia malattia, commenti ai … Continua a leggere

Il coraggio di una soluzione

La vicenda era ordinaria. Un innamoramento giovanile in un paesino campano: un ragazzo e una ragazza che si giurano amore eterno salvo perdersi pochi anni dopo, risucchiati da altre cose, da altre vicende, per poi rincontrarsi dopo molto tempo, ambedue sposati, lei trasferita a Roma, lui rimasto lì ma sempre in giro, a lavorare come rappresentante di commercio, e scoprire … Continua a leggere

Sentirsi migliori

I ragazzi davanti al bar erano annoiati, come sempre. Stavano tutti seduti in malo modo sulle sedie di plastica, uno giocava distrattamente con i sassi della ghiaia. Qualcuno poco prima aveva proposto qualcosa da fare, purtroppo senza energia, e gli altri avevano immediatamente smontato qualsiasi possibile entusiasmo. Era normale che stessero così, le loro giornate, specialmente di sabato, come quel … Continua a leggere

Julius dei cuccioli

Era partito da solo, con quella macchina vecchia, scarburata e fetente. Contava di arrivare alla frontiera italiana a metà della notte, e se aveva fortuna nessuno lo avrebbe fermato, nessuno gli avrebbe chiesto di aprire quel bagagliaio maledetto. Guidava ormai da cinque ore filate, e in testa non aveva più niente, tutti i pensieri se n’erano andati via poco per … Continua a leggere

Da solo

Cosa sarà questo tempo che fugge, questo bisogno di incarnare per forza il personaggio contemporaneo, l’aggiornamento continuo su ciò che sembra diverso e invece è solo un filtro migliore per le solite cose, una maniera per digerire più in fretta e con minore memoria i sassi di sempre? Fuori c’è vento, gli alberi piegano i tronchi, le foglie secche volano … Continua a leggere

La piccola diga

Il torrente in estate diventava un rigagnolo d’acqua che scorreva in mezzo a ciottoli bianchi e levigati. Un paio di chilometri più avanti, rispetto alla strada, costeggiando gli argini erbosi lungo un sentiero, si raggiungeva una radura tra gli alberi dove il fiume si allargava in un laghetto d’acqua verdina e profonda, dominata dalla chiusa di ferro che regolava il … Continua a leggere

La via nota

Ogni giorno è un percorso mentale diverso. Si vaga dentro tracciati ordinari, consapevoli però che qualcosa nella nostra coscienza cambia ogni volta, anche se sappiamo che è inaccettabile. Si osserva tutto quanto in termini sempre oggettivi, come ci siamo sempre sforzati di fare, si assaporano i passaggi di luce da una fase a quell’altra immedesimandoci in tutto quello che accade, … Continua a leggere

La cosa migliore

Fuori dalla finestra non c’era niente, solo una strada grigia con qualche alberello tisico dalle radici affondate sul ciglio sassoso. Certe volte lui spalancava la finestra e si affacciava dal davanzale nella speranza segreta di trovare qualcosa di nuovo là fuori, come se potesse fermarsi qualcuno ad aspettarlo sotto alla casa dove lui abitava, giusto per dirgli: “Andiamo, non è … Continua a leggere

Una donna estroversa

La donna allo specchio si osservava i piccoli difetti del viso. Avrebbe dovuto uscire di casa tra non molto, ma siccome si doveva incontrare con alcune persone tra cui un uomo che lei reputava bello, tutto questo la metteva in forte disagio. I loro rapporti erano soltanto di lavoro, non sussistevano dubbi su questo, però ciò non significava affatto che … Continua a leggere

Congiunture difficili

Il signor Erik era seduto su una delle poltrone di pelle intorno al grande e lucido tavolo per le riunioni, il computer portatile acceso di fronte e il telefono accanto. Mancava ancora un’ora all’incontro, ed io e il signor Erik preparavamo ognuno per suo conto e in silenzio i documenti sui quali discutere con gli altri dirigenti della società. La … Continua a leggere

Pannocchie umide

Lo so che cos’è che accomuna le nostre piccole menti. Conosco perfettamente quel piccolo tarlo che lavora finemente dentro di noi e non ci lascia mai in pace: ci stuzzica, fa la sua galleria poco per volta, segue percorsi per noi sconosciuti. Ho sempre saputo di non essere solo con i miei pensieri, di avere con me tutti voi che … Continua a leggere

Intorno alla piazza

Spesso mi chiedevo come mai gli altri avessero sempre da guardarmi. Forse per il mio vizio di ridere da solo, di sorridere a tutti, pensavo. Ma che c’era di male? In fondo era un bel comportamento il mio, avrebbero dovuto impararlo anche loro. Spesso mi guardavo attorno e scuotevo la testa: non riuscivo a comprendere perché nessuno degli altri ridesse … Continua a leggere

Ciò che si è

Avevano iniziato a lavorare subito dopo la mezzanotte. Si trattava di aprire velocemente un buco nel muro di mattoni dall’appartamento in ristrutturazione, fino a potersi infilare nella gioielleria a fianco. Era un’occasione troppo propizia per poterla lasciar perdere. Il paese era circa a cinquanta chilometri da dove loro abitavano, ed era immerso nel sonno a quell’ora. Erano in quattro, l’idea … Continua a leggere

Cronoluigi

Iniziai con la convinzione che era possibile, ne ero sicuro. Ci sarebbe voluto forse un anno ma il mio progetto avrebbe funzionato senz’altro. Riparavo orologi, lo facevo da sempre, lavoravo a casa mia, in un piccolo sottoscala che avevo attrezzato esclusivamente per quello scopo: una volta la settimana restituivo gli orologi riparati al negozio e prendevo in carico quelli su … Continua a leggere

Nel fischio del treno

Un giorno sono andato alla stazione dei treni, alla fine di una giornata qualsiasi. C’era calma, anche se era piena di gente. Ho girato avanti e indietro guardandomi attorno, senza far nulla. Mi pareva non mi venisse niente di buono a rimanermene lì, sfaccendato; ma nonostante questo pensiero restavo là dentro a camminare avanti e indietro tra le sale d’attesa … Continua a leggere

Autoritratto

“Davvero, non ha nessuna importanza questo disordine…”, disse lei. Era la prima volta che metteva piede in quella casa, ma l’atmosfera familiare e la luce immobile e calda di quelle stanze la mettevano perfettamente a suo agio. Lui le fece una lieve carezza, poi disse: “Forse è vero, però parla del mio tempo, spesso perso dietro ad altre cose, a … Continua a leggere

Soltanto un paio di scarpe

Stridore di freni di un treno lontano. E’ mattina, Franco si muove dall’angolo dove ha passato la notte. Ha freddo adesso, ma il sole che sorge tra un po’ sarà caldo, lui siederà sopra una panchina e starà subito meglio. Dentro il suo zaino non ce n’è più niente, neanche una briciola di quel pezzo di pane che ha sbocconcellato … Continua a leggere

Niente sarà più come prima

Per anni ho continuato a scrivere poesie, e ancora ne ho voglia. Ma io non voglio dire ciò che dicono le parole. Cioè, non voglio dire solo quello: si tratta di lasciare che qualcos’altro scorra in mezzo alle frasi. La costruzione del pensiero spesso avviene in maniera autonoma: certo, è necessario uno strato minimo di concentrazione su qualcosa, come un … Continua a leggere

Lei sola

Le due donne avevano litigato usando un pretesto, giusto per la voglia che provavano, chissà da quanto tempo, di dirsi qualcosa fuori dai denti. Poi una delle due si era seduta sopra un gradino, in un angolo di quella grande terrazza condominiale attraversata da una parte all’altra da fili di ferro zincato per stendere i panni ad asciugare, e singhiozzando … Continua a leggere

Apparentemente inosservato

Uscire di casa senza avere un progetto preciso per la giornata è un po’ come accettare il divenire naturale delle cose senza usare niente per cambiarne il disegno. Camminare per strada per abitudine, senza un luogo preciso dove recarsi, è come vivere allo sbando coi recettori alzati, pronto a interagire con qualsiasi cosa possa presentarsi davanti, qualsiasi novità davanti ai … Continua a leggere

Amici sul serio

I due amici ormai anziani si erano incontrati per caso lungo la strada, con un leggero imbarazzo da parte di entrambi. Era molto tempo che non si vedevano, e forse avevano talmente tante cose da dire da scoraggiarsi in un primo momento persino ad aprire la bocca. Con uno slancio impulsivo si salutarono con un’enfasi che risultava superiore alle loro … Continua a leggere

Il meccanismo mentale

Probabilmente è solo in un giorno qualsiasi, proprio quando la tua mente è assorbita da altre cose, e in nessun altro momento, che può scattare quel meccanismo al tuo interno che non pensavi neppure di avere. Ci pensi, di getto, mentre lo scopri, ed hai una certezza: è dentro di te il meccanismo, è scattato, devi solo assecondarne l’effetto. Può … Continua a leggere

Il bene del mondo

Lo scooter dei due ragazzi procedeva lento a notte fonda lungo una vecchia stretta strada del quartiere dell’università. In giro non si vedeva nessuno, solo qualche coppia di giovani turisti che cercava il suo albergo, e qualche nottambulo attardato nei pochi locali ancora aperti. Il silenzio in tutta quella zona della città normalmente caotica pareva quasi irreale, e i lampioni … Continua a leggere

Sul palcoscenico

“Non c’è da preoccuparsi, va tutto bene…”, disse qualcuno del pubblico a bassa voce, ma facendo risaltare le parole nel silenzio e dal buio della sala. All’attore, che stava interpretando la parte finale del monologo di un personaggio triste e angosciato, gli parve quasi una battuta studiata, forse addirittura un elemento di improvvisazione architettato dall’autore del pezzo tetrale, così cercò … Continua a leggere

Dietro le spalle

C’erano giorni o momenti in cui ci pareva che l’arte, la cultura, e in modo speciale i manufatti del passato che si potevano ammirare lungo le strade del centro, quelle facciate dei palazzi o quei particolari degli archi e delle porte, ci rivelassero i loro segreti, il loro linguaggio particolare, la chiave di lettura manifesta ma incastonata dentro ad una … Continua a leggere

Caduta libera

Respiro ancora, nonostante tutto. Sono fermo, immobile, a terra, forse in una posizione innaturale, e cerco, tra i dolori fortissimi che provo, di capire cosa mai sia successo, anzi, di comprendere com’è possibile che io sia ancora vivo. Un tirante dell’impalcatura ha ceduto, c’è voluto un attimo, neanche il tempo sufficiente ad allungare d’istinto una mano per sorreggermi, sfiorando per … Continua a leggere

Una bicicletta da palcoscenico

Le assi del palco avevano scricchiolato quando ero entrato in scena camminando con calma, e le luci dei riflettori avevano avuto come un sapore caldo e mieloso nel loro fendere il buio in modo così risoluto. Rientrare in quello spazio, sopra quel legno polveroso, dentro a quelle chiazze di luce, era un po’ ritrovare lo spirito giusto, il senso, il … Continua a leggere

Meglio evitare

L’uomo e la donna camminavano lentamente lungo il marciapiede. Lui si sentiva orgoglioso, insieme loro due formavano proprio una gran bella coppia, ma soprattutto gli sembrava come se un alone di completezza circondasse il loro starsene assieme, come se niente fosse in grado di incrinare quella loro complicità. Se si concentrava riusciva a vedere con gli occhi degli altri quel … Continua a leggere

Vicino al porto

Una stessa immagine, un identico pensiero, tutto pare combaciare, come un miracolo di sintonia. Basta un sospiro, si torna a fermare lo sguardo nello stesso punto, immaginandoci lo stesso risultato, e invece qualcosa si è mosso, c’è una variazione, e quegli aspetti non sono già più gli stessi: è passato ancora un minuto, che dico, solo un momento, ed adesso … Continua a leggere

L’espressione beffarda

E’ sotto al mio piede sinistro tutto il segreto. Fin da quando ero piccolo si era rivelata una strana macchia nella pianta di quel piede, dapprima appena accennata, poi con gli anni sempre più chiara, che a dire la verità non mi aveva mai dato fastidio, anzi, mi aveva spesso fatto ringraziare la natura per non averla piazzata in parti … Continua a leggere

Fuori dal coro

Il taglio nella gamba era profondo. Subito dopo essere caduto su quel ferro appuntito, il bambino non aveva potuto fare a meno di piangere, ma lo aveva fatto comunque con dignità, non mostrando ai compagni la paura, solo la sofferenza, il dolore vivo che provava. Gli altri lo avevano soccorso, ma quel sangue che usciva dalla ferita pareva inarrestabile, nonostante … Continua a leggere

Chiuso in se stesso

Il sibilo era forte, insinuante. Nel silenzio dell’aperta campagna a tratti pareva un urlo, un richiamo di pericolo. Inutile chiudersi le orecchie, il sibilo c’era comunque, pur non lasciando capire in alcun modo la direzione di provenienza. Fuori il vento a grandi folate spazzava l’erba rada e gli alberi scheletrici, ma pur mescolandosi assieme, e qualche volta coprendolo, non era … Continua a leggere

Il dovere più forte

Durante un periodo un po’ particolare di diversi anni fa, in seguito alla confidenza che una persona mi aveva fatto a proposito dello psicanalista da cui era in cura, iniziai ad annotare ogni mattino ciò che ricordavo dei miei sogni notturni, in considerazione dell’importanza di questa materia sostenuta da quel medico. Nello stesso periodo un ragazzo mi confidò che dormire … Continua a leggere

Animo poetico

Leggere poesie davanti al pubblico non sempre risultava facile. Si trattava di preparare bene i testi, imparare a memoria tutte le scansioni, le intonazioni dei passaggi, gli appoggi da mettere su una sillaba o sull’altra, e poi scandire bene le parole, in modo che il testo risultasse chiaro a tutti. Lei aveva iniziato per caso, da autodidatta, andando dietro a … Continua a leggere

Zeus

I ragazzi della compagnia si erano abbondantemente annoiati anche quella sera, restandosene lì seduti in maniera scomposta sulle solite panchine del giardinetto nel loro quartiere. Qualcuno aveva anche portato due piccoli diffusori per ascoltare la musica, e per un po’ si era parlato animatamente delle solite cose, ma alla fine nessuno di loro aveva più saputo che dire, così tutti … Continua a leggere

Lo sconforto

“Non mi piace questo silenzio”, disse lei spostandosi verso la finestra come a cercare di là dai vetri chiusi una fonte di rumore che potesse toglierle quel fastidio. Lui non disse niente, si limitò ad osservarla per qualche minuto, poi si alzò con gesti lenti e misurati, si accostò ad un mobile della stanza e accese l’impianto stereo, lasciando che … Continua a leggere

Un campo da calci

Quando entrai nel campo sportivo così piatto e liscio d’erba rasata, forse appena troppo alta ai margini, ma rada e quasi inesistente nelle zone più calpestate, mi parve subito troppo grande per me, per quei miei piedi piccoli, serrati nelle scarpe troppo nuove, da calcio, appena comperate per l’occasione, soltanto un numero più grandi in considerazione della mia crescita veloce. … Continua a leggere

Giorno qualsiasi

Le facciate dei palazzi precipitano sui marciapiedi, e la folla si riversa lungo le strade per il convegno generale dell’ora di punta. Dall’interno di una grande vetrata un uomo osserva distaccato l’ordinarietà delle cose, lascia che i suoi pensieri seguano un corso proprio per alcuni minuti, infine si alza dalla sua scrivania e raggiunge gli altri. Cerca un’immagine dentro di … Continua a leggere

Il vincitore

“Adesso mi hai stufato”, le dice l’uomo con voce decisa sollevandosi dalla posizione che aveva assunto per effettuare quel difficile rinquarto al biliardo. Di fatto la sua palla ha assunto troppo effetto, va a colpire di lato ed il suo tiro risulta sbagliato anche se non disastroso. La ragazza inizia a piangere, ma con dignità, a piccoli singhiozzi, ed esce … Continua a leggere