Evidente superiorità.

Il mio sguardo ha qualcosa di magnetico: posso agevolmente spostare dei piccoli oggetti di lato, oppure attrarli verso di me, o se voglio anche renderli immobili completamente. Per questo credo che molte persone mi temono, immaginando forse già da come mi atteggio quanto posso essere pericoloso per loro; spesso difatti mi evitano, anche se quasi sempre indosso un paio di occhiali scuri con una gran montatura, proprio per neutralizzare il più possibile il senso delle mie capacità. In fondo a me neppure interessa essere così diverso da tutti. Mi è più che sufficiente sapere che posso fare delle cose impossibili agli altri per sentirmi subito meglio, perfettamente a mio agio, ed affrontare ogni giornata quasi con piglio ed un certo entusiasmo.

Il mio vicino di casa mi osserva quasi sempre mentre esco. Lui non mi ha mai salutato, si ritiene senza ombra di dubbio ben al di sopra di certi atteggiamenti, così anche io tendo a comportarmi così, e la maggior parte delle volte evito persino di voltare la faccia verso di lui. Però sento i suoi occhi che mi scrutano quasi tutte le volte, perciò in certi casi vorrei quasi fermarmi e mostrare proprio a lui di che cosa sono capace, ma fino ad oggi ho sempre lasciato correre e sono andato avanti per la mia strada con superiorità.

Quando poi ritorno però, lui è ancora lì, con la sua espressione enigmatica e le sue braccia quasi abbandonate sopra al davanzale della finestra. Mi fermo, mi concentro, tolgo gli occhiali scuri dal viso e cerco di spostare con il semplice sguardo il piccolo vaso di fiori che rimane accanto a lui, tanto per dargli un esempio di che cosa sono capace. Ma niente accade, inspiegabilmente. Dopo un bel po’ invece due o tre fiorellini, in mezzo alle loro foglie color verde chiaro, appassiscono all’istante, anche se il mio vicino non si accorge proprio di niente, e forse finge addirittura di non aver neanche notato il mio sguardo.

Alla fine, mentre sono ancora là davanti, fermo, che quasi trattengo il respiro, lui rientra, sparisce, mi evita, ignora deliberatamente tutto il mio impegno, e lascia che ogni cosa rimanga nella stessa esatta maniera. Certo, c’è qualcosa qua attorno che neutralizza ogni mio potere, rifletto, forse dovrei anche approfondire questo aspetto, portare avanti una piccola indagine per comprendere cosa sia che rende vano quanto sono convinto di poter dimostrare. Così affronto la realtà, salgo le scale, suono il campanello del mio vicino ed attendo che mi apra. Vorrei soltanto visionare la pianta sfiorita sul davanzale, gli dico. Lui mi fa entrare, mi indica la finestra che cerco, ed intanto resta sulla porta ad osservare con attenzione quello che faccio.

E’ in quel momento che senza pensarci due volte prendo la pianta con le mani e la scaglio di sotto, mandandola a fracassarsi sul marciapiede. Poi, mentre il mio vicino mi tira una spalla in modo molto sgarbato, mi concentro con tutto me stesso, e con lo sguardo riesco a riunire in un unico piccolo cumulo i cocci del vaso, la terra sparsa, e i brandelli della piantina. Lui dice qualcosa, forse urla, ma io proseguo ad ignorarlo, e quasi di scatto, senza dargli alcuna spiegazione, prendo la porta ed esco, eclissandomi svelto lungo le scale.

Quando torno sul marciapiede c’è già qualcuno che si è incuriosito di tutto il baccano, e due o tre perdigiorno mi guardano come se fossi chissà quale stralunato pazzoide. Dalla finestra intanto il mio vicino continua ad urlare delle male parole, naturalmente io fingo di non sentirlo, quindi me ne vado per i fatti miei. Mi dispiace, rifletto, non volevo certo risolvere la cosa in questa maniera, eppure so che non è colpa mia, c’è qualcosa che mi impedisce di essere come sono, bisognerebbe indagare più a fondo, forse si dovrebbe addirittura allontanare il mio vicino da questo quartiere. Ma cosa importa alla fine: mi sento ben superiore a tutto quanto, ed è questo l’elemento importante.

Bruno Magnolfi

Evidente superiorità.ultima modifica: 2015-11-12T20:59:40+01:00da magnonove
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