Futuro deciso.

Gli uomini tenevano quasi tutti lo sguardo voltato verso la medesima direzione, come dovesse arrivare proprio da là ciò che attendevano. Le donne no, loro guardavano a terra, come a cercare quasi di nascondere gli occhi. Infine qualcosa forse accadde, ed i più se ne andarono svogliatamente per la loro strada, lasciando la piazza quasi deserta. Un giovanotto affacciatosi sull’uscio del caffè disse che a lui interessavano poco quei modi d’altri tempi di manifestare le proprie idee. Nessuno di fatto gli rispose, ma una ragazza lo guardò con sospetto, come se da lui venissero molti dei problemi che attanagliavano quella comunità. Alle finestre del palazzetto degli uffici comunali, proprio di fronte, nessuno aveva il coraggio di farsi vedere, ed anche se la protesta dei cittadini era già sicuro che sarebbe proseguita nei giorni a seguire, di fatto si immaginava che le autorità là dentro avrebbero continuato il loro lavoro come se niente stesse accadendo.

Quattro o cinque persone rimaste in piedi sul lastricato parlavano tra loro, ed una donna aveva detto ad un tratto a voce più alta che avrebbero dovuto rompere gli indugi ed andare a trattare le loro ragioni direttamente con lui, col signor Ferri. Naturalmente nessuno dei presenti pareva d’accordo, e così, assieme ad un’altra, lei si era staccata poco dopo dal gruppo per entrare a passo svelto dentro all’edificio, decisa ad affrontare la situazione a viso aperto. Soltanto dopo una buona mezz’ora  la si vide riuscire da lì, l’espressione perplessa, la camminata lenta, di chi forse ha ottenuto qualcosa, oppure no, ed adesso non sa neanche più che pesci pigliare.

Qualcuno dal caffè proseguiva ad osservarla, come cercando conferme a ciò che aveva già immaginato. Ma infine uscì dal palazzo il signor Ferri in persona, raggiunse frettolosamente la donna ancora sulla piazza, le disse qualcosa, e tutti sentirono dentro di loro quasi il cuore fermarsi, come se qualcosa di estremamente importante stesse accadendo. Poi il signor Ferri, dopo una rapida stretta di mano, si allontanava, lei si volgeva verso il caffè, qualcuno si fermava sul marciapiede, come per assistere allo spettacolo di una donna che aveva osato sfidare un potente. Lei si osservava più volte attorno a sé, lo sguardo fermo, l’espressione di chi sa di aver svolto fino in fondo quello che reputa il proprio dovere. Non c’era niente da dire, molti pensavano che se anche le cose non si fossero sistemate, in ogni caso la prova di dialogo portata avanti avesse già dato i suoi frutti, e che adesso in fondo si trattava soltanto di proseguire con determinazione.

Lei, parlando assieme all’altra, entrava allora con calma dentro al locale, mentre tutti si facevano da parte per lasciarla passare; il cameriere le puliva un tavolo e si metteva a loro completa disposizione, e le loro consumazioni, qualsiasi fossero state, risultavano subito e assolutamente a carico d’altri. Non ci volle molto, in un attimo arrivarono tutti, e molti sembravano voler festeggiare quanto avvenuto come una grande vittoria, anche se non era così. Si disse subito che quella donna rappresentava il futuro, che bisognava darle più spazio, la possibilità di parlare, di esprimersi, di rappresentare anche coloro che non erano stati neppure all’altezza della situazione.

Si guardò attorno, lei, più di una volta; non le sfuggiva nulla di quanto era accaduto, ma all’improvviso pareva perplessa di quanto stava effettivamente accadendo. All’improvviso il locale era pieno, tutti erano in piedi intorno al suo tavolo, chiunque voleva sapere qualcosa di più, capire dove stava davvero il miracolo, per cosa effettivamente c’era da sentirsi così elettrizzati. Lei si alzava in piedi, allora, lentamente, mentre intorno, poco alla volta, si faceva silenzio. Un leggero sorriso, una briciola di timidezza, schiarirsi la voce, prendere fiato, un’occhiata veloce d’attorno; poi le parole: grazie a tutti, davvero, ma il signor Ferri ha detto che non è d’accordo con le nostre richieste. Sarà tutto inutile, secondo lui: coloro che contano hanno già deciso quale sarà il nostro futuro.

Bruno Magnolfi

Futuro deciso.ultima modifica: 2015-04-30T13:02:37+02:00da magnonove
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