Frammenti di antigiornalismo.

 

L’individuo posto in evidenza spiega che semplicemente non ha niente a che fare con quanto accaduto nei pressi di via Mazzini. Interrogato con insistenza, sostiene che non sa neppure con esattezza da quale parte rimanga questa strada. O meglio, come cittadino lo sa, la conosce, ma non è una via lungo la quale si trovi normalmente neppure a transitare. Eppure, approfondendo le informazioni su questo soggetto, ne viene fuori che in un breve periodo trascorso non tantissimi anni fa, lui abbia addirittura frequentato una ragazza che abitava in quella stessa strada, anche se lei è risultata effettivamente del tutto estranea alla vicenda. L’individuo di fronte alle domande non è mai apparso sulla difensiva, anche se sono state fatte allusioni abbastanza forti sulla sua condotta morale e su quanto accaduto. Infine è stato ritenuto probabilmente estraneo ai fatti, e con ciò gli si è concesso di tornarsene tranquillamente a casa propria. E’ comunque evidente come gli sia stato immediatamente messa alle calcagna una persona di fiducia che ne seguisse almeno i primi movimenti, ma si deve annotare che in effetti, se non altro nella serata in questione, non è accaduto niente di particolarmente rilevante, essendo lui rimasto praticamente in casa senza farsi pubblicamente più vedere.

La prima telefonata che affronta l’individuo, una volta rimasto solo, è per la propria fidanzata che in questi giorni si trova fuori città per ragioni di lavoro. Le dice quanto accaduto cercando di non calcare troppa importanza sui singoli dettagli; lei gli chiede subito qualcosa, ma infine parlano di altro, e lui riesce perfino a ridere di un paio di espressioni scherzose usate dalla donna. Quando infine riagganciano, il soggetto si siede per qualche attimo sulla sua poltrona di casa, ma poi torna ad indossare la giacca e ad uscire, inforcando un paio di occhiali scuri e calzando sulla testa un suo vecchio cappello, stratagemmi che evidentemente gli permettono di sfuggire alla persona di controllo intravista da lui stesso in strada poco prima. Via Mazzini non è lunga, l’uomo la percorre interamente senza notare niente di particolare. Poi torna indietro a piedi, lentamente, ed allora vede che proprio sul muro vicino ad un caffè, c’è rimasto ancora scritto qualche cosa. Vattene, si dice lì con la vernice rossa, anche se poi non è riportato alcun riferimento.

Si potrebbe pensare ad un’intimidazione, ma si sostiene che è proprio l’insistenza con cui il soggetto ha cercato di frequentare quel locale, pur essendo elemento manifestamente indesiderato in quell’ambiente, che ha fatto scaturire un chiaro clima di esasperazione. Certi gesti vanno evitati, si dice da più parti, non si può sempre cercare la provocazione. In tutto questo probabilmente sarebbe necessario indagare ulteriormente sulla presunta appartenenza dell’individuo a gruppi di estrazione non identificata, uomini e donne autodefiniti liberi, capaci di ridere di tutto, persino davanti ad un caffè o ad un aperitivo. Non è affatto chiaro il motivo che nella serata in questione ha portato effettivamente l’individuo ad appostarsi in quel locale di via Mazzini, ma anche se legittimo, è notorio come quel tipo di comportamento sia sbagliato.

Il soggetto citato presumibilmente si ricorda, anche se con una certa approssimazione, di essersi recato almeno quella volta dentro al bar. Il suo comportamento, anche se non se ne conoscono i dettagli, in quel caso è reputato subito apertamente sconveniente dagli astanti, qualcuno dei presenti addirittura può avergli detto nell’occasione che la sua faccia era antipatica, i suoi modi odiosi, la sua persona nel complesso indesiderata. Ecco, questi sembrano già molti degli elementi a fondamento di quanto accaduto, anche se si può essere d’accordo su come in fondo non sia successo niente di assolutamente irreparabile. Ciò non toglie che certi atteggiamenti, da parte di tutti quanti gli attori dei fatti segnalati, siano assolutamente assurdi, nefasti, deprecabili, in una società come la nostra, ormai sempre più priva di valori e di riferimenti.

Bruno Magnolfi

 

Frammenti di antigiornalismo.ultima modifica: 2015-04-16T20:40:52+02:00da magnonove
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