Lungo marciapiedi senza destinazione

Certe volte i segni intorno a me pare desiderino spiegare meglio qualcosa della realtà e indicare una nuova strada per riuscire a comprenderla, un diverso modo per intendere tutto, pensava tra sé la persona anziana mentre camminava lentamente lungo un marciapiede qualsiasi. Le porte delle case si aprono, il mondo si disvela attraverso gli occhi di persone comuni come me che non si sono mai perse dietro alle adulterazioni di questo apparire. Cammino, pensava ancora l’anziana persona, eppure niente si muove, solo i pensieri e i giudizi che fermano le immagini e interrompono qualsiasi dialogo. Si perseguono le cose di sempre migliorandone solo la tecnica e scambiandola per surrogato essenziale, e si cerca di essere convinti di qualcosa che inevitabilmente ci sfugge. La semplicità vince, pensava la persona anziana quasi saggia, i ragionamenti complessi sono destinati all’oblio dentro a mentalità sempre più periferiche. Era domenica anche l’ultima volta, quando camminando lungo un altro marciapiede come questo riflettevo qualcosa di simile, pensava l’anziana persona, eppure eccomi qua, non sono cambiato neanche di poco, ho conservato le mie caratteristiche nonostante avessi notato che i segni del mondo mi volevano da sempre diverso. Forse non ne sono mai stato realmente convinto, come non lo sono neanche oggi che è ancora domenica, come probabilmente sarà per tutte le domeniche che ancora verranno, e lascerò solo ai pensieri il compito di giungere in luoghi diversi proseguendo lungo questi marciapiedi, perché la realtà ha stabilito per me un ruolo che in nessuna maniera posso provare a disconoscere.

Bruno Magnolfi

 

Lungo marciapiedi senza destinazioneultima modifica: 2010-05-16T09:42:00+02:00da magnonove
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2 pensieri su “Lungo marciapiedi senza destinazione

  1. leggo un interessante viaggio introspettivo nel quale si afferma il valore assoluto della individualità..

  2. Non si parla d’individualtà, ma bensi di coraggio.
    Il coraggio di restare se stessi e di perseguire le proprie idee rimanendo coerenti con se stessi, negli anni.Gran bel racconto Magnolfi.

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