Il disegno per la copertina di un libro

La lampada illumina il piano dello scrittorio in modo implacabile, con la sua luce decisa, definita. Osservo i pochi oggetti là sopra, le carte disordinate, le matite, i piccoli abbozzi di disegno che ho già tentato più volte. Non so, non riesco a capire: è come se le idee per questo soggetto che vorrei disegnare fossero tutte fuggite, e niente di me fosse in grado di richiamarle, di renderle presenti davanti ai miei occhi. Poi prendo tempo, mi muovo, spengo la lampada, torno a riaccenderla. Ecco che dietro al mio sguardo nasce qualcosa, come una nostalgia verso un evento che non ho mai vissuto, ma infine anche questo barlume si attenua e sparisce del tutto. Suona alla porta il ragazzo del bar sotto casa: mi ha portato due sandwich, una birra, le solite cose, prendo il sacchetto di carta, cerco i soldi che lui attende di avere. Prima di lasciarlo andar via gli rivolgo una domanda, così, senza avvisarlo. Lui risponde con un semplice sorriso, lo sa che sono uno strano, c’è da aspettarsele da uno come me delle uscite un po’ insolite. Ma prima di andarsene giù per le scale, si ferma un momento, si volta, mi guarda, dice soltanto: “Il mare; si, il mare è la cosa più difficile da disegnare”, e poi se ne va. Ha ragione, penso, è questa la risposta più giusta. Il senso del mare è impossibile da cogliere in un solo disegno; si può fermarne un aspetto, un’onda, la riva, l’orizzonte, ma non l’idea complessiva del mare. Torno alla mia lampada e al piano dello scrittoio: adesso lo so quale sarà il tema da disegnare stasera, qualcosa che non sarò mai capace di completare, e siccome non riuscirò ad esaurirlo, il mio disegno rimarrà aperto, da concludere, soggetto a variazioni infinite.

Bruno Magnolfi

Il disegno per la copertina di un libroultima modifica: 2010-04-30T18:11:52+02:00da magnonove
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