Oggi cinematografo

In fondo cosa potrà mai essere questa sensazione di vuoto che capita talvolta di provare? Non bisogna darle peso, sono tutte cose che succedono, che si voglia o meno. Si gira per le strade, si corre certe volte, poi quando ci si ferma sembra che tutto quanto non abbia più alcun senso. Ma non c’è affatto da meravigliarsi, la realtà è questa, tutto va così. La testa vuota, scarsi i pensieri, e quei pochi non portano da alcuna parte. Resta spesso la necessità profonda di comunicare il proprio disagio, questa angoscia che non lascia spazi liberi, e poi la necessità di solitudine e insieme la paura di essere da soli.

Che ridere, girare di notte per le strade vuote e immaginare le persone nelle case, dentro al calduccio del proprio letto, a ritrovare tutte le cose utili per il giorno seguente. E infine consolarsi con le abitudini assodate e fingere anche con se stessi di essere davvero vivi. Chiuso dentro la mia stanza sposto i mobili con la convinzione di migliorarne il senso. Cerco qualcosa, frugo dappertutto, so già in partenza che non riuscirò a trovare niente.

La vicina di casa mi suona il campanello, si sistema sulle spalle una giacca di lana che ha indossato in fretta per non prendere freddo mentre mi dice sottovoce, lì sul pianerottolo, che l’inquilino del piano superiore è stato portato d’urgenza in ospedale. Mi informo meglio, si scambiano parole di consuetudine, poi ci salutiamo in modo strettamente necessario.

Ora, mi chiedo, cosa si può fare ora, se non riflettere nel buio sulle medesime cose di sempre, immaginarsi gli scenari della nostra fine e cose del genere? Mi accendo distrattamente una sigaretta, vado alla finestra e guardo fuori: la strada è sempre la medesima, gli alberi di fronte hanno piegato i rami, la gente aspetta l’autobus, parcheggia l’auto, si muove lungo il marciapiede. Decido di uscire, indosso qualcosa e in un attimo sono dentro al flusso di chi va, si muove, ha qualcosa da fare o di cui occuparsi. Poi penso che questa giornata sarà inutile, forse dovrò girarne di nuovo ogni scena, il mio film personale sta procedendo con lentezza, la produzione non sarà contenta di me, del mio modo di lavorare: ma che importa, non si può fare altrimenti.

Bruno Magnolfi

Oggi cinematografoultima modifica: 2010-04-02T14:25:37+02:00da magnonove
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