Animo poetico

Leggere poesie davanti al pubblico non sempre risultava facile. Si trattava di preparare bene i testi, imparare a memoria tutte le scansioni, le intonazioni dei passaggi, gli appoggi da mettere su una sillaba o sull’altra, e poi scandire bene le parole, in modo che il testo risultasse chiaro a tutti. Lei aveva iniziato per caso, da autodidatta, andando dietro a qualcuno che le aveva detto: “E’ interessante la tua voce, profonda, ricca di espressività, adatta a recitare…”. E così, quasi per scherzo, aveva cominciato tra amici a leggere qualcosa a voce alta, con tutti che le facevano sempre tanti complimenti, per proseguire pian piano in luoghi sempre più affollati, in circoli culturali e in piccole platee di ogni genere, dove spesso non conosceva quasi nessuno, ma dove sembrava, a detta di molti, che senza di lei quelle serate non si potessero proprio organizzare. Le era capitato di leggere poesie di ogni genere in quegli anni, dai grandi classici della letteratura fino ai giovani poeti esordienti, ed ogni volta aveva sempre provato gli stessi sentimenti, un’emozione forte che invece di farle tremare la voce, le dava coraggio, e poi l’intensità, la passione, per tutte quelle parole così belle, così sentite, così alte dei loro contenuti. Le pareva buffo, ripensando qualche volta a quell’attimo subito prima di iniziare, a come le si presentava quasi assurdo quello che stava per fare, come non ne fosse in grado, assolutamente non all’altezza. Una grande emozione la coglieva, praticamente ogni volta, tanto da renderle evidente che sarebbe stato impossibile leggere tutto quello che era programmato. Poi, era sufficiente iniziare, scandire le prime parole, sentire il suono vibrante della propria voce, e il resto andava avanti perfettamente, quasi per moto proprio. Spesso c’erano stati gli autori accanto a lei o in mezzo al pubblico, ma quella sera non era così: era stato presentato quel nuovo libro dalla casa editrice e da alcuni letterati intervenuti, e tutti avevano cercato di allungare le frasi di introduzione e le parole di presentazione, ma l’autore, per qualche motivo incomprensibile, non si era ancora fatto vivo, ed il suo ritardo era ormai tale da non permettere altre attese. Lei aveva iniziato a leggere alcune poesie scelte dal relatore e dalla casa editrice, e alla seconda, durante un passaggio intenso dominato dal silenzio e dall’attenzione di tutti per quei versi così ben scanditi, lui arrivò. Un cappotto scuro, cappello, la sciarpa, le mani affondate nelle tasche, dal fondo della sala guardò intensamente verso di lei che leggeva, ma solo per un attimo, poi si avvicinò e si sedette su una sedia rimasta libera, in silenzio; lei andò avanti senza soggezioni, leggendo tutto quanto era stato programmato, e l’applauso fu forte quando ebbe finito e chiuse il libro che aveva sempre tenuto davanti a sé. Fu a quel punto che l’autore la raggiunse, le prese le mani che ancora reggevano quel libro e poi l’abbracciò, in un moto talmente spontaneo che tutti apprezzarono e gioirono di quel gesto. Fu allora che lei iniziò a tremare, senza riuscire assolutamente a trattenersi, e la commozione che le prese mostrò a tutti il suo animo e la sua sincerità.

Bruno Magnolfi

Animo poeticoultima modifica: 2010-02-07T18:26:51+01:00da magnonove
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