Marta

Marta aveva risposto: “subito”, come diceva sempre quando un cliente le chiedeva qualcosa. Poi in fretta aveva preparato i caffè e li aveva appoggiati sopra al bancone. Era impossibile capire che cosa pensasse. Anche quando il locale era vuoto, lei ascoltava tutto ciò che avevi da dirle, magari faceva di si con la testa, ma non obiettava mai niente, non ti dava la propria opinione, neppure se le chiedevi un parere. Marta ti guardava certe volte con la sua espressione strana e simpatica, e tu la sentivi subito amica, dalla tua parte. Sapeva far bene quel suo lavoro, molte volte si andava nel suo locale solo per darle un saluto. Poi, una sera, qualcuno le aveva detto qualcosa che non le era piaciuto. Era uscita da dietro al bancone, si era fatta avanti senza temerlo, e senza dire neppure una mezza parola gli aveva dato uno schiaffo che non prevedeva alcuna prosecuzione di quel loro diverbio. Eravamo tutti innamorati di Marta, per questo quando andò via da quel bar, non disse niente a nessuno. Se ne andò e basta.

Bruno Magnolfi

Martaultima modifica: 2009-09-20T21:55:01+02:00da magnonove
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4 pensieri su “Marta

  1. Decisamente le sberle conservono il loro fascino, nel corteggiamento maschile, roba da trogloditi , eppure..che fascino la Marta!!

  2. Di donne come Mata, c’è ne sono tante ormai, vivono in gruppi sempre più al femminile, tirano la vita, e finiscno sempre col comandarti poi a bacchetta, con il tempo si sentono sempre più forti e consapevoli del loro potere, forse anche troppo e francamente non mi fà affatto sognare una così!

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