Impalpabile

Le dita della mano riuscivo a muoverle senza problemi, e a volte restavo a guardarle come fosse un miracolo rispetto a tutto quel braccio sinistro che al contrario era fermo ormai da tantissimo tempo. Il braccio destro fortunatamente non aveva mai avuto grossi problemi, e riusciva ad azionare i pulsanti per far muovere la mia carrozzella con una agilità che a volte sorprendeva anche me. Nel mio appartamento mi muovevo avanti e indietro senza problemi, riuscivo a fare tutte le cose che mi venivano a mente, salvo qualcuna per cui avevo sempre necessità di un aiuto. Il problema era uscire di casa: dovevo organizzare tutte le cose in anticipo, andare sempre assieme a qualcuno, sapere perfettamente dove recarmi e che cosa trovavo. Poi, siccome ero sempre stata una persona decisamente orgogliosa, anche prima che la malattia mi colpisse, tendendo a fare sempre tutto da sola, mi ero ridotta ad uscire di casa una volta soltanto in tutta la settimana, a volte anche meno. Però dalla finestra che dava sopra la strada riuscivo a vedere o a immaginare un mondo che ad altri sicuramente sfuggiva. Era lì che la mia giornata assumeva un suo senso, quando riuscivo a scorgere qualcuno di fretta, in ritardo per un appuntamento importante, o due persone abbracciate che si scambiavano effusioni d’amore, o ancora qualche ragazzo con tutta la vita ancora da vivere, che correndo rideva alla luce del giorno, ai suoi amici, allo spettacolo delle cose ordinarie che aveva di fronte. Avevo imparato a conoscere tutti della mia strada, e a volte mi sembrava quasi di accompagnarli nelle loro faccende da fare, di essere un po’ assieme a loro, provare una parte delle loro stesse preoccupazioni, se ne avevano, quasi immedesimandomi in coloro che vedevo passare. Poi c’era lui, il mio preferito. Non era sposato da molto, ma non aveva un buon rapporto con quella sua moglie. Abitava nella casa di fronte alla mia, e aveva orari abbastanza consueti, per cui riuscivo sempre a vederlo uscire ed entrare. Era bello, e si sapeva anche vestire; sua moglie era un’idiota pensando di spillargli più amore chiedendogli continuamente di andarle a comprare una cosa o quell’altra, di usarle continuamente attenzioni fini a se stesse, o di vedere se riusciva ad accorgersi di una pettinatura leggermente diversa o di un rossetto con una sfumatura più accesa o più pallida. Lui era altrove, però sorrideva e si comportava nella maniera prevista, senza problemi, accondiscendendo a ogni capriccio. Solo una volta uscendo da casa aveva guardato verso di me: i nostri occhi si erano incontrati solo un momento sulle due superfici del vetro che ci divideva, ed era mia opinione che avesse capito benissimo tutto di me, difatti non mi aveva cercato mai più con lo sguardo, ma io ero sicura che ogni volta che usciva da casa era per me il suo pensiero, e mi sapeva lì, a guardarlo, a perseguire caparbia quel rapporto di niente con lui.

Bruno Magnolfi

Impalpabileultima modifica: 2009-09-11T19:21:11+02:00da magnonove
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9 pensieri su “Impalpabile

  1. Soffice

    Cammino incerta e mi perdo in soffici sogni

    dove il cielo è sempre azzurro e il sole splende.

    Solo lì non raccolgo briciole d’amore e

    mi lasco trsportare dai sogni

    mescolndoli alla reltà

  2. Seconda stella a destra qusto è il cammino

    e poi dritto fino al mattino

    poi la strada la trovi da te

    porta all’isola che non c’è.

  3. Sognare ad occhi aperti è vivere più vite, e più intensamente lo si fà e più il sogno diventa esperienza emozionale, forte quasi ideale.
    Il punto stà nel non lasciarsi travolgere dal sogno per fuggire la realtà, per isolarsi, per preferire la via sognata a quella reale.
    Invece se il sogno diventa progetto, determina la volontà di evolversi.

  4. Anche se i sogni sono distinti dalla vita reale, inquanto non entrano in quella connessione dell’esperienza, tuttavia è proprio nella connessione dell’ esperienza, che già appartiene, come forma, alla vita reale, ed il sogno stesso mostra anch’esso una connessione, che si trova a sua volta in se stesso.

  5. Non immaginavo mai che stare affacciati alla finestra, comportasse tutta qusta strampalata teoria dei sogni, io francamente apro la finestra e guardo, tutto qui!

  6. Caro il mio Skizzo sappi che il grande Edordo De Filippo concentrò un giorno in due parole quello che pensava della vita: A’ VIT’ E’ NA’ FACCIATA E FINESTR’- La vita è una facciata e finestra(un affacciarsi alla finestra) , e dunque eccoti spiegato l’arcano.

  7. Troppa filosofia ragazzi, sono daccordo con Skizzo, anzi a dirvela tutta a me la povera ragazza mi appare anche un tantino presntuosa, altro che soffici sogni?..se quel poveretto spesse?.. trovo che sia anche un pò sinistro spiare la vita della gente..

  8. Io vivo sempre nel sogno e ogni tanto faccio visita alla realtà.

    (Ingmr Bergman) il regista che più di tutti ha saputo raccontare i sogni e l’universo femminile, a tale proposito dichiara che per lui l’universo femminile è l’enigma più grande, come non dargli ragione?! Impalpabile è un bellissimo racconto.

  9. Lascamo trascorrere la nostra vita a spiare quella degli altri, evitando di vivere la nostra.
    Sembra che la gente non abbia più voglia di vivere la propria vita, ci identifichiamo nei personaggi delle tele novelas, o seguiamo il grande fratello..tutto ciò appare più appagante, pieno di emozioni speciali invece che vivere la nostra quotidianità.
    Impalpabile, è un racconto struggente, e affronta un argomento molto impotrtante..la difficltà motoria, l’impedimento fisico vissuto con grave disagio dalla protagonista, che finice col richiudersi in se stessa e a vivere una vita sognata.

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